lunedì 7 giugno 2010

Veri lupi Mannari: Peter Stubbe (1500 d.c.)

Forse il primo vero licantropo della storia, o per lo meno il primo vero caso di licantropia di cui si sono trovate precise fonti storiche.

Scheda Personale:
Soprannome: Il licantropo di Bedburg
Luogo omicidi: Germania
Periodo omicidi: 1564 - 1589
Numero vittime: 15 +
Modus operandi: mutilava le sue vittime, cannibalismo
Cattura e Provvidementi: decapitato e bruciato il 28 ottobre 1589


Nel 1564 Bedburg è sconvolta da una bestia che si aggira nei boschi che aveva già ucciso e mutilato 3 ragazzini. tutta la popolazione fantasticava di un lupo assetato di sangue umano, estremamente feroce venuto da chissà quale luogo.

Tuttavia gli orrori di Bedburg continuarono per 25 lunghi anni prima che il mistero venisse svelato. Tra le lettere trovate negli archivi storici, il lupo viene menzionato molte volte, si scrive di cadaveri tremendamente mutilati e dilaniati. Tra le vittime si contano soprattutto bambini e le tragiche storie raccontate di volta in volta nelle case e nelle taverne mescolano realtà e paranormale in egual misura.

Da una storia popolare:
"L'orrenda bestia ci ha puniti anche la notte scorsa, il corpo della piccola katherine dormiva straziato ai piedi dell'albero. Non correte più tra i boschi di notte, lasciate cacciare al mostro solo gli animali della foresta, lasciate che la bestia plachi la sua sete, state al riparo nelle vostre case, state tra la buona gente."


Il "licantropo" non si limitò comunque ad omicidi. Molte volte si aggirò di notte, nei pressi di ovili sventrando il bestiame e mangiandone alcune parti.

Nell'ottobre del 1589, le urla di un bambino caduto preda del mostro attirarono l'attenzione di alcuni contadini delle campagne circostanti, preda di una caccia al mostro/uomo senza sosta e vistosi accerchiato il mostro si tuffò tra i cespugli cominciando ad ululare e ringhiare con ferocia.
Senza scampo balzò contro gli uomini più vicini rivelando la sua vera identità.

Nel corso del processo, Stubbe confessò senza problemi gli omicidi spiegandone anche la motivazione: "All'età di tredici anni cominciai a praticare magia ed in alcuni casi stregoneria, per avere quei poteri che nei miei sogni spesso si realizzavano. Praticavo questi riti con alcuni dei miei compagni, ma loro erano terrorizzati da tutto ciò, allora decisi che dovevo sperimentare la cosa per conto mio. Un giorno riuscii a mettermi in contatto con il Diavolo in persona e con lui feci un patto, in cambio della mia anima ricevetti una cintura magica che indossata mi dava la possibilità di trasformarmi in un lupo rapace, forte e possente, gli occhi mi diventavano grandi che scintillavano nella notte come braci infuocate, la bocca mi veniva larga e grande, i denti aguzzi e crudeli, il corpo lo sentivo enorme e forte, le zampe possenti, ed e proprio con questa mutazione che uccisi e smembrai diversi ragazzini oltre che due donne incinte. Quando me la toglievo tornavo nelle mie sembianze umane. Quando riuscivo a prendere un bambino maschio o femmina, godevo nel vederlo soffrire, alcune volte dopo averli sgozzati li tagliavo a pezzi e ne mangiavo alcune parti crude. Ma la mia più grande soddisfazione fu quando assaggiai quel cervello, è stata una squisitezza che non dimenticherò mai".

Il 28 ottobre del 1589, Stubbe fu legato alla ruota della tortura, con un ferro arroventato gli furono staccate parti di carne delle braccia e delle gambe, poi con un'ascia gli furono tagliati di netto piedi e mani e per ultimo fu decapitato. Il corpo venne poi messo sul rogo e bruciato, la testa venne conficcata su un palo ed esposta agli abitanti del villaggio, mentre sulla ruota furono incisi i nomi delle vittime di Stubbe, in totale sedici, anche se il loro numero probabilmente doveva essere di gran lunga superiore.

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