mercoledì 16 giugno 2010

Letture Mannare: Le grandi storie di Lupi Mannari

In questi ultimi mesi, anche grazie alla Twilight saga, si sta riscoprendo la figura del licantropo come mai prima d'ora. Ogni autore , regista, scrittore, da una sua personale visione su quella che nella storia è da sempre considerata una delle figure più misteriose. Realtà, mito, leggenda, folklore , tutto si fonde in un unica bestia il licantropo.




La prima raccolta di racconti di cui parlo è la prima apparsa sul mercato , una release targata Newton & Compton ormai fuori catalogo.

1 - "STORIE DI LUPI MANNARI" di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco
Forse la più completa per quello che riguarda le storie di licantropi, con racconti che vanno da Pirandello a Lovecraft, una bibbia sulla licantropia. Gran parte degli autori sono famigerati e come in molte antologie alcuni racconti sono belli altri meno, va comunque tenuto presente, che molti di questi scritti risalgono a tempi veramente antichi e che la lettura , per chi ama l'azione e il terrore a volte risulta complessa. Mi piace citare un racconto in particolare che mi ha colpito e che ho letto più volte IL LUPO DI ST. BONNOT (The Wolf Of St. Bonnot) di Seabury Quinn (1930) , veramente un bel racconto. Ritengo che leggere "Storie di Lupi Mannari" possa essere una grande opportunità per chi voglia approfondire la figura del Licantropo e tutto quello che ruota attorno.

2 -"LUPI MANNARI" di Stephen Jones e introduzione di Gianni Pilo
Ristampato in questi giorni in concomitanza dell'uscita del remake di "Wolfman" può essere considerato il secondo capitolo dell'antologia precedente, le storie hanno un taglio più moderno e gli autori sono cronologicamente più vicini ai nostri tempi. 24 racconti veramente ben scritti che descrivono i licantropi nei modi più disparati.

3 - "VAMPIRI E LUPI MANNARI"
Attraverso un itinerario millenario tra le maggiori culture europee, questo ripercorre la storia di due fenomeni inquietanti, le cui personificazioni hanno turbato l’animo umano da secoli remoti e in quasi tutte le culture: la licantropia e il vampirismo. Considerati figure demoniache fino a un non lontano passato, uomini-lupo e bevitori di sangue sono giunti fino a noi dal mondo dell’antichità classica, attraverso il Medioevo, durante il quale acquistano un ruolo dominante nella tradizione occidentale moderna, dovuta all’importanza loro tributata dalla teologia e dalla demonologia cattolica. Nella cultura contemporanea hanno in parte perso il loro aspetto di oscuri e temibili personaggi infernali e, rischiarati dalla luce della “dea ragione”, vengono studiati come fenomeni culturali o patologici e collocati nell’ampia problematica delle numerose credenze sulla trasformazione dell’uomo in animale. Anche il vampiro infatti, proprio per il suo nutrirsi di sangue, viene spesso assimilato ad un rango bestiale. Dietro la celebre figura del Conte Dracula e dei meno noti licantropi letterari si cela una lunga tradizione e una vasta eredità culturale di leggende, di figure demoniache e spaventose (e a volte di personaggi storici). Sono proiezioni di paure ancestrali che per secoli hanno attraversato l’Europa, trovando finalmente una corretta collocazione grazie agli strumenti interpretativi dell’antropologia e della psicopatologia. Fonte

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